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Tag: rfi

Sindacato Orsa. Affidamento del servizio collegamento veloce Messina/Reggio Calabria. Mancato rispetto della clausola sociale.

A totale conferma dei contenuti presenti nell’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Atto n. 4-01082 – a firma Sen. Marco LOMBARDO, questa Organizzazione Sindacale segnala la mancata ricollocazione di 43 lavoratori, prevista nel bando di gara per l’affidamento del servizio di collegamento veloce per passeggeri da Messina a Reggio Calabria.

Come noto, dopo i ricorsi vinti dalla Società di Navigazione Liberty Lines, contro l’affidamento diretto della linea alla Società Blujet (Gruppo RFI), il servizio messo a gara dal Ministero dei Trasporti fu affidato, il 23 marzo 2023, alla Liberty Lines, attraverso un bando che conteneva la clausola sociale a tutela dei livelli occupazionali.

Si denuncia che ad oggi, in aperta violazione del bando di gara, la Società Liberty Lines non ha assunto nessun lavoratore proveniente dalla società uscente BluJet.

La drastica conseguenza del mancato rispetto del bando di gara si riassume con la disoccupazione di 43 lavoratori e l’assenza di reddito per le loro famiglie.

Come spesso accade, nelle operazioni di cambio appalto fra privati si perdono preziosi posti di lavoro ma questo non può e non deve accadere nella gara disposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti 
che a pag. 19 del disciplinare di gara del bando inserì per l’azienda subentrante l’obbligo, pena l’esclusione, di accettare la clausola sociale. Obbligo che alla luce dei fatti non è stato ottemperato e l’omissione ricade unicamente sui lavoratori rimasti disoccupati.

Per quanto esposto si chiede l’Autorevole intervento del Ministro per il ripristino della legalità e ci corre l’obbligo di annunciare la mobilitazione dei lavoratori in assenza di interventi risolutivi.
Cordiali Saluti

Il Segretario Generale Mariano Massaro

Il sistema dei 78 giorni spiegato facile

Questo sistema è utilizzato in maniera sistematica al fine di celare prestazioni lavorative continuate alle dipendenze dello stesso datore di lavoro, eludendo di fatto, l’applicazione delle norme sul contratto a termine previste dal Codice della navigazione [ Leggi: il problema del comma 3 ] e rendendo impossibili le assunzioni a tempo indeterminato. Il metodo studiato al fine di aggirare il CCNL di categoria e di evitare vincoli di stabilizzazione dei lavoratori marittimi è quello di creare un esercito di precari obbligati a sottoscrivere una serie di contratti di lavoro a breve termine, per un periodo complessivo sempre inferiore ad un anno e successivamente “instradati verso la disoccupazione” a spese dell’INPS (leggasi voi contribuenti) per non meno di due mesi, prima di ricominciare nuovamente il “turno”.

1) L’arruolamento:

Il marittimo viene assunto con un contratto a tempo determinato (convenzione di arruolamento della durata di circa 78 giorni) presso “l’Ufficio Armamento e Spedizioni” della Capitaneria di Porto, alla presenza del Comandante del Porto, dell’Armatore o dei loro legali rappresentanti; Gli ufficiali della Capitaneria controllano altresì che il marittimo sia in possesso di tutte le certificazioni di competenza in corso di validità attestanti il suo ruolo a bordo e del certificato medico di “visita preventiva d’imbarco” che deve essere sostenuta entro le 24/36 ore prima; Terminata la burocrazia il marittimo si reca a bordo per lavorare;

2) La fine del rapporto lavorativo:

Il marittimo svolge il servizio a bordo fino alla scadenza della convenzione, l’ultimo giorno preferibilmente a metà giornata, terminato il servizio, si reca in Capitaneria di Porto, nel medesimo ufficio, dove alla presenza degli stessi attori sopracitati, sbarca dunque per fine contratto;

3) L’iscrizione all’Ufficio Collocamento Gente di Mare:

Il mattino successivo, il marittimo ora disoccupato, ritorna in Capitaneria e si iscrive al “Turno Generale” presso l’Ufficio di Collocamento della Gente di Mare. Grado e numero progressivo di iscrizione al turno vengono annotati sul suo libretto di navigazione;

4) Visita medica preventiva d’imbarco:

Lo stesso giorno o l’indomani, il marittimo riceve una lettera o una e-mail dall’armatore (lo stesso che lo aveva sbarcato il giorno prima per fine contratto), tale missiva è efficace per sottoporsi a “visita medica preventiva d’imbarco” presso il locale Ufficio di Sanità Marittima (USMAF);

5) Le 24 ore da disoccupato:

A fine giornata il marittimo è iscritto al collocamento (quale disoccupato) ma è già in possesso di certificato medico di idoneità all’imbarco recante la compagnia, la nave e la data d’imbarco, cioè l’indomani, anche perchè si deve far finta di essere disoccupati per almeno 24 ore;

6) Una volta si chiamava “il gioco dell’oca”:

Il mattino successivo il marittimo viene convocato in Capitaneria di Porto dove riceve dall’armatore o dal suo rappresentante, il “buono d’Imbarco”, documento che il lavoratore utilizza presso l’Ufficio Collocamento della Gente di Mare per essere cancellato dal Turno Generale (nel quale si era inscritto la mattina precedente) … quindi si torna al punto 1) e ripete dalle 3 alle 4 volte la sequenza fino al raggiungimento del periodo massimo 11 mesi superati i quali la Compagnia decide in maniera arbitraria di collocare il marittimo in SOSTA ( periodo necessario per non far raggiungere mai al marittimo in questione il requisito atto ad ottenere il contratto a tempo indeterminato come disciplinato dall’ Art. 326 del Codice di Navigazione );

7) Se capiti nella sosta stai fermo un turno:

Il marittimo in SOSTA richiede la disoccupazione per 60 giorni o più … terminati i quali, richiamato in servizio, torna al punto 1) e ricomincia il giro.

FILT-CGIL, ORSA Trasporti e la PEC che non ebbe mai risposta.

Spett.le Blu Jet S.r.l.
A.D. Ing. Giuseppe MARTA

Oggetto: anomalie nel processo di stabilizzazione dei lavoratori – richiesta di incontro

Il giorno 3 agosto 2023 l’Azienda ha effettuato la “stabilizzazione” a tempo indeterminato di 9 lavoratori del Turno Generale. Nel prendere atto positivamente del percorso virtuoso che andrebbe esteso a tutti i Lavoratori del Turno Generale impiegati in modo strutturale nel servizio, si denuncia che non tutti i marittimi appena stabilizzati sono fra i più anziani provenienti dal Turno Generale e tale anomalia ha, giocoforza, attivato il disappunto dei colleghi con più anni di servizio in Blu Jet che legittimamente ambivano al contratto a tempo indeterminato.
Sembrerebbe che per “sviste” d’ufficio i dipendenti in parola avrebbero effettuato un periodo di rapporto di lavoro continuativo, evitando il canonico sbarco a rotazione, maturando così il diritto alla “stabilizzazione” prima dei colleghi più anziani che attendevano pazientemente e correttamente il loro turno. Due dei nove lavoratori stabilizzati risultano essere fra i meno anziani del gruppo proveniente dal Turno Generale e ad oggi godono di un contratto a tempo indeterminato a dispetto dei colleghi ampiamente fidelizzati con l’Azienda che attendono da anni.

Non è nelle intenzioni delle scriventi OO.SS. innescare la polemica entrando nel merito delle “anomalie”
d’ufficio che hanno consentito imbarchi continuativi fino a far maturare ad alcuni il diritto anticipato alla
stabilizzazione… ma, fatta salva la buona fede, resta il fatto che molti lavoratori risultano penalizzati.
Alla luce dei fatti si ritiene necessario sanare la posizione dei lavoratori del Turno Generale che si sono visti
superare da colleghi meno anziani nel percorso verso la stabilizzazione, pertanto si chiede un urgente
incontro con la Direzione in indirizzo per l’individuazione congiunta degli aventi diritto ad ulteriori assunzioni a tempo indeterminato.

In attesa di riscontro l’occasione è gradita per porgerVi Cordiali Saluti.

Filt CGIL Carmelo Garufi

ORSA Trasporti Mariano Massaro